Problemi autoesclusione in Belgio

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Problemi con l’autoesclusione in Belgio dove, con un sondaggio, l’ente regolatore ha scoperto che buona parte dei giocatori autoesclusi riesce comunque a scommettere. 

La scoperta fatta dalla Gaming Commission belga ha rivelato che il sistema EPIS non funziona in modo corretto e, 1 giocatore autoescluso su 4, ha comunque scommesso nonostante abbia impostato il blocco. 

Ma andiamo a capire qualcosa in più su questo sistema, e sul suo malfunzionamento, in questo articolo a cura dei nostri esperti di settore

Indice

I problemi del sistema di autoesclusione EPIS in Belgio

Come detto, nonostante l’utilizzo del sistema EPIS, i giocatori autoesclusi del Belgio riescono comunque a scommettere. 

Su 272 giocatori che hanno partecipato al sondaggio, il 90.2% ha detto che l’EPIS li sta aiutando a gestire meglio le proprie finanze. L’87.1% ha dichiarato che li ha aiutati a sentirsi più tranquilli e l’80.1% ha detto che ha ridotto il loro desiderio di giocare.

Il problema, però, è che questo sistema non riesce a bloccare ne la pubblicità ai giocatori autoesclusi, e nemmeno può fermali dal giocare su siti non autorizzati o in lotterie come la National Lottery. 

I numeri degli autoesclusi

Questi problemi con l’autoesclusione in Belgio, come detto, sono emersi grazie a un sondaggio effettuato su un campione di 272 giocatori. 

Il 33.8% di questi giocatori ha dichiarato di farlo attraverso il mercato nero. Poi, il 31.1% ha utilizzato i prodotti venduti al dettaglio dalla National Lottery. Il 24.3% i prodotti online e, il 25.7% di coloro che giocavano ancora d’azzardo, si è rivolto alle macchine da gioco nei bar.

Dai dati risulta, però, che il sistema EPIS non sia molto utilizzato. Infatti, l’ente regolatore sta procedendo nel forzare tutti gli operatori a mettere nei propri siti internet dei collegamenti al sistema di autoesclusione.

Le dichiarazioni sui problemi con l’autoesclusione in Belgio

Relativamente ai problemi di autoesclusione in Belgio ha parlato Magali Clavie, il presidente della commissione.

Queste le dichiarazioni: “Vediamo anche che alcuni intervistati continuano a sentire il bisogno di giocare d’azzardo o addirittura continuano a giocare d’azzardo in luoghi in cui l’EPIS non si applica. Questo è probabilmente dovuto al fatto che la tentazione e l’offerta di giochi d’azzardo non coperti dall’EPIS rimangono elevate e che troppo pochi giocatori cercano un aiuto specialistico”. 

E ha poi continuato: “Pertanto, il sistema EPIS dovrebbe essere esteso a tutti i tipi di gioco d’azzardo. La lotta contro il gioco d’azzardo illegale dovrebbe continuare, la pubblicità per queste persone escluse dovrebbe essere limitata e sia il sistema EPIS che l’assistenza specializzata dovrebbero essere meglio conosciuti”.

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