Il CdM “frena” sul Decreto Riordino giochi

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Oggi, lunedì 27 novembre, doveva essere il giorno “del giudizio” per il decreto Riordino giochi e invece è arrivato un altro rinvio. È slittato l’appuntamento con l’esame del decreto gioco d’azzardo previsto dalla Legge Delega per la Riforma Fiscale. Il testo infatti non è stato inserito nell’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri.

Il decreto in materia di gioco online era stato annunciato diverse volte, ma ha portato a 3 rinvii consecutivi del CdM.

Ma per alcuni, questo rinvio del decreto Riordino giochi sarebbe una “fortuna”. Si tratta di Confesercenti, che pone l’attenzione sul divieto di ricarica nei punti vendita con soldi contanti. Vediamo di fare chiarezza!

Confesercenti contro il decreto Riordino giochi

In una recente nota Confesercenti ha fatto sapere di aver appreso direttamente dalla stampa la notizia del rinvio del decreto gioco d’azzardo. Un rinvio che l’Associazione accoglie con un respiro di sollievo, soprattutto rispetto a una serie di punti che non convincono. Si parla di modifiche che sono considerate necessarie sul testo del decreto stesso, soprattutto rispetto al tema del processo di ricarica del conto gioco presso un punto vendita fisico. Tale attività chiama in causa negozianti, tabaccai ed esercenti autorizzati. Ma cosa dice il testo?

Si parla di un divieto dell’utilizzo dei soldi contanti, per favorire solo gli strumenti di pagamento elettronico. L’idea nasce dall’obiettivo di offrire maggiore tracciabilità dei pagamenti.

Per Confesercenti sarebbe assurdo proibire l’uso dei contanti, scelta che finirebbe per appesantire molti esercenti. E inoltre si penalizzerebbero i tabaccai autorizzati, spingendo i giocatori verso il gioco online su siti non legali.

“Il testo sul gioco online va cambiato”

I punti vendita per le ricariche sono da sempre considerati per un giocatore come un’alternativa alla modalità di deposito online, che avvengono chiaramente in modo elettronico.

Ad oggi, secondo quanto spiega l’Associazione, il processo di ricarica di un conto è già tracciabile. Tale processo infatti prevede che il titolare del conto gioco venga identificato attraverso un documento di identità prima di procedere con la ricarica. A quel punto l’esercente abbina il valore del deposito al conto gioco e assegna un codice PIN al consumatore per sbloccare la ricarica.

Senza le ricariche in contanti, secondo Confesercenti, verrebbe meno il ruolo degli esercenti dal gioco online. Questo perché le transazioni in contanti sarebbero considerate (ingiustamente) il sintomo di un’infedeltà fiscale.

“L’utilizzo del contante sarebbe dirottato verso il gioco ‘non nominativo’ e quindi meno tracciabile, se non sui siti illegali attraverso intermediari. Ci auguriamo che nel prosieguo dell’iter del decreto in questione tale previsione sia cancellata”.

Mauro Bussoni, Segretario Generale Confesercenti

Si ipotizza che questo slittamento del decreto Riordino giochi sarà prolungato almeno fino alla prossima settimana. Ma non vi sono effettive certezze in merito.

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