Il mercato nero dell’online gambling vale 1mld di euro

Maarten Haijer, segretario generale di Egba chiede di rivedere le regole sulla pubblicità del gioco online.

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I dati condivisi da Egba (European Gaming and Betting Association, ndr) sono abbastanza sorprendenti: ad oggi si considera che il mercato nero italiano dell’online gambling valga quasi 1 miliardo di euro all’anno.

A dirlo è Maarten Haijer, segretario generale di Egba. Haijer ha puntato il dito contro le ferree legislazioni italiane che hanno vietato la pubblicità per il gioco online. Una mossa che, secondo il segretario, avrebbe favorito l’illegalità e che dovrebbe essere rivista nel minor tempo possibile.

“Le misure contro gli operatori del mercato nero non sono sufficienti, è chiaro. Il governo deve rivedere le proprie norme sulla pubblicità dell’online gambling per garantire che i cittadini italiani possano essere pienamente informati sui siti web autorizzati”.

Maarten Haijer, segretario generale di Egba.

Online gambling e il divieto di pubblicità

L’intervento e le considerazioni molto dure sono arrivate attraverso una nota pubblicata sul sito della Egba. Un’iniziativa che giunge in seguito al nuovo scandalo Calcioscommesse che sta facendo tremare il campionato di calcio italiano.

Attualmente infatti, la Procura di Torino, sta indagando nei confronti dei calciatori Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. I tre calciatori sarebbero stati coinvolti nelle scommesse su piattaforme illegali. Una notizia che ha fatto preoccupare i piani alti di controllo del gioco online.

E pensare che il divieto di pubblicità, introdotto con il Decreto Dignità, aveva il compito di garantire esattamente l’opposto.

Ma come sottolineato in queste ore, anche da altri esponenti esperti del settore, avrebbe invece alimentato una nicchia pericolosa che appartiene al gioco d’azzardo illegale. E questo vuol dire che si parla di piattaforme che non offrono trasparenza e sicurezza al consumatore.

🔎 A introdurre con forza il Decreto dignità è stato il primo governo di Giuseppe Conte. L’articolo 9, in particolare, vieta ogni pubblicità in merito alle attività di scommessa con vincite in denaro. Il divieto è totale, in qualsiasi forma, anche se indiretta. La pubblicità è stata proibita su qualsiasi canale, oltre che durante le manifestazioni sportive e le trasmissioni tv o radio.

Ma non è tutto: secondo un recente rapporto de La Gazzetta dello Sport, pare che il volume di affari generato sul mercato nero sia di 25 miliardi di euro all’anno con il 75% di scommesse investite attraverso siti senza licenza.

E le risposte arrivano anche dall’ADM, intervenuta per bloccare quasi 10.000 piattaforme di gioco senza licenza, un trend in crescita rispetto al 2022 che testimonia l’enorme portata del problema in Italia.

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