Acquisizione Caesars William Hill contestata: cosa succede?

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Acquisizione Caesars William Hill contestata: ora cosa succede? Questa è la domanda che azionisti e curiosi si chiedono dopo aver saputo che il fondo di gestione di investimenti HBK Investments (HBK) ha contestato l’acquisizione Caesars e William Hill. Nei prossimi paragrafi ti spiegheremo il motivo per cui si è arrivati a questo punto e come si procederà.

Indice

I fatti

Come scritto anche nelle scorse settimane, Caesars aveva chiuso l’affare per l’acquisizione del noto bookmaker inglese William Hill sulla base di 2,9 miliardi di sterline. La fusione Caesar e William doveva essere chiusa entro il 1 aprile 2021, e ovviamente ci doveva essere l’approvazione da parte degli enti controllori.

Ecco però che arriva la lettera di GWM Asset Management e HBK Capital Management. Questa è stata inviata al consiglio di amministrazione del bookmaker inglese per mettere in luce il suo punto di vista. Le due società, infatti, ritengono che qualcosa non sia stato fatto nel modo giusto.

HBK, ad esempio, interviene sulla questione asserendo che: “La nostra opposizione si basa sulla nostra ferma convinzione che gli azionisti che hanno votato al programma lo abbiano fatto senza informazioni che avrebbero consentito loro di valutarne i veri meriti”.

Nonostante questo, però il consiglio di amministrazione dei William Hill sembra abbastanza tranquillo. Inoltre afferma che l’86,64% degli azionisti ha votato a favore dell’accordo dopo una lunga negoziazione con Caesars.

Cosa dicono HBK e GWM sull’acquisizione Caesars e William Hill contestata?

In poche parole, HBK sta ponendo dubbi sull’acquisizione Caesars e William Hill poiché gli azionisti abbiano votato a favore di quell’accordo, senza le necessarie informazioni. Queste, invece, sarebbero dovute essere presenti all’interno dei documenti.

Anche GWM, rivelando la sua seria intenzione di contestare in modo ufficiale la fusione Caesars e William Hill, in una lettera inviata al noto giornale Financial Times. Nel documento si afferma che consiglio di amministrazione non aveva a sua disposizione alcune rilevanti informazioni. Queste avrebbero potuto far cambiare idea agli azionisti sulla acquisizione Caesars e William Hill. Questo perché, sempre a detta di GWM, Caesars non avrebbe avuto le capacita finanziare di portare a compimento l’operazione e l’acquisizione del bookmaker inglese.

Acquisizione Caesars William Hill contestata: perché l’intervento di HBK e GMW?

Se vi state chiedendo il perché GWM e HBK siano così interessate alla fusione Caesars e William Hill, dovete sapere che in realtà questi due fondi speculativi posseggono piccole quote del bookmaker inglese. HBK, ad esempio, è titolare del 10% di azioni, mentre GWM possiede poco più dell’1%.

E questi credono che le possibilità offerte da William Hill a Caesars, soprattutto dal punto di vista degli Stati Uniti rappresentano una possibilità decisamente importante e quindi con un peso, e un valore anche superiore.

Gli Stati Uniti, infatti, dal punto di vista delle scommesse sportive, sono un vero e proprio tesoro. Un sentenza della Corte Suprema, infatti, ha stabilito che gli Stati federali possono legalizzare il settore delle scommesse sportive in piena autonomia.

Le reazioni

Al momento non sono arrivate indicazioni ufficiali da parte di William Hill e difficilmente ci saranno. Questo almeno fino a quando la situazione non sarà chiarita del tutto e l’acquisizione Caesars e William Hill sia portata a termine.

Nessun commento, invece da parte degli altri importanti azionisti di William Hill, tra cui figurano Société Générale e Credit Suisse, che hanno preferito non commentare, così come ha fatto anche HG Vora Capital.

Il problema principale secondo HBK

Il punto più importante su cui batte HBK è che William Hill non ha divulgato agli azionisti tutti i termini della joint venture stipulata con Eldorado. Quest’ultima, poi, è stata acquisita da Caesars nel 2018. Oltre ad una differenza di prezzo rilevante rispetto a quando è stata presenta l’offerta, infatti, c’è anche un’altra questione. Nell’accordo, infatti, si stabiliva che se una società inserita da Caesar nell’elenco degli “acquirer limitati”, avesse acquistato William Hill, Caesars poteva terminare la joint venture.

La colpa di William Hill secondo HBK è di non aver specificato che Caesars poteva aggiungere solo un nome periodicamente, e cioè ogni sei mesi. E questo modo di fare, molto confusionario e poco preciso, sempre secondo chi contesta, ha causato quindi la non corretta valutazione da parte degli azionisti.

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