Crollano entrate gaming a Macao: -50%

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Le entrate dal settore del gaming a Macao crollano del 50% su base annua nel 2022. 

Il calo anno su anno è iniziato con le restrizioni dovute al Covid-19 perché, in questa regione del mondo, le precauzioni prese dai governi sono state molto più pesanti rispetto ai paesi europei. 

Ma andiamo a capire esattamente quanto la regione autonoma cinese abbia perso in questi anni, e quali sono i suoi piani per recuperare gli introiti persi, in questo articolo redatto dai nostri esperti di settore. 

Indice

Cos’è Macao, dove crollano le entrate del settore gaming?

Macao, il paese in cui crollano del 50% le entrate dal settore del gaming, è una regione autonoma della Cina.

Si trova nella costa a sud del paese ed è separata da Hong Kong dal delta del Fiume delle Perle

Territorio portoghese fino al 1999, la sua economia si basa soprattutto sul turismo generato dalla presenza di resorts e casinò, e quindi un crollo delle entrate in questo settore significa un crollo generale nelle entrate della zona. 

Le perdite registrate a Macao dove crollano le entrate dal settore del gaming

A Macao, nel 2022, le entrate dal gaming crollano di oltre il 50% rispetto al 2021. La cifra a cui sono arrivate è di 4.97 miliardi di € (42.2 miliardi di MOP)

Inoltre, rispetto al 2019, il crollo è stato dell’85.6%, arrivando a un minimo storico dall’apertura del mercato del gioco d’azzardo avvenuta oltre 20 anni fa

Gli ultimi anni, quindi, sono stati disastrosi per una regione la cui economia dipende quasi interamente dai casinò e dal turismo che essi generano. 

Le cause del crollo delle entrate

Il motivo per cui crollano del 50% le entrate dal settore del gaming a Macao, come spiegato, è dovuto alle chiusure e varie restrizioni imposte dalla Cina per contenere i contagi da Covid. 

Come avevamo detto anche in questo articolo, infatti, la Cina ha impostato una politica chiamata “Zero Covid”. Con questa politica, nel momento in cui veniva registrato un focolaio della malattia, seppur piccolo, quasi tutte le attività erano forzate alla chiusura. 

Ora, però, viste le proteste, il governo cinese ha deciso di rimuovere la maggior parte di queste restrizioni. Quindi, ora, permetterà alle attività di operare in modo più continuativo. 

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