La British Commission vieta le carte di credito come forma di deposito dopo averlo annunciato ancora a Gennaio 2020.
In questo articolo i nostri esperti di ProCasino analizzeranno per voi i motivi e gli obbiettivi che hanno spinto la British Commission a questa decisione.
Indice
I motivi per cui la British Commission vieta carte di credito
I motivi per cui la British Commission vieta carte di credito come forma di deposito sono molteplici. Quello principale è però uno, legato alla protezione dei giocatori.
Infatti, da quanto detto dalla British Gambling Commission, il loro obbiettivo principale era quello di limitare i modi con cui un giocatore può depositare soldi su un conto gioco richiedendo del credito ad altri enti o parti. Così facendo l’utente non creerà dei debiti nel caso in cui avesse problemi di, ad esempio, dipendenza dal gioco.
Però, ancora quando il divieto era stato proposto nel 2020, erano stati sollevati dei dubbi sul fatto che i clienti sarebbero stati ancora in grado di giocare accedendo in qualche modo a fondi a credito, ma la Gambling Commission aveva comunque detto che avrebbe, in ogni caso, limitato i “danni”.
Il controllo dell’andamento
La British Commission vieta carte di credito come forma di deposito a partire dall’aprile 2020, dopo che non pochi dubbi erano stati sollevati sulla sua efficacia.
Ma la Gambling Commission, che non aveva dubbi sulla scelta presa, l’ha ora provato a chi i dubbi li aveva. Ha creato un sondaggio utilizzando il servizio online Yonder. A questo sondaggio hanno preso parte all’incirca 2000 persone maggiorenni e sono stati fatti 30 ulteriori incontri di gruppo con 30 persone di quelle intervistate. Ovviamente tutte persone che hanno giocato online negli ultimi 12 mesi, e che prima del divieto hanno depositato soldi tramite carta di credito.
Grazie a questo sondaggio è stato stabilito che l’introduzione del divieto è stato un successo, anche se dai risultati degli incontri di gruppo è emerso che alcuni giocatori hanno usato espedienti per ovviare al blocco. Ad esempio uno dei più gettonati è stato il trasferimento di denaro dalla carta di credito a un conto corrente. Al conto poi è associata una carta di debito, che viene successivamente utilizzata per effettuare il versamento.
Un altro sondaggio della British Commission che vieta carte di credito ha però stabilito altre cose. Il 76% degli utenti utilizzatori di credito ora non hanno usato fondi in prestito. Il 15% ha usato fondi presi in prestito e ha attribuito le sue scelte al divieto. Mentre il restante 9% ha usato fondi presi in prestito ma ha detto che ciò era dovuto ad altri fattori.
Oltretutto la British Gambling Commission, che vieta le carte di credito per i depositi, non si è fermata solo al pubblico e ha deciso d’interpellare anche una banca. La banca ha detto che loro hanno visto volume e valore delle transazioni relative al gioco d’azzardo con carte di credito ridursi. E non di poco, ma a un livello molto basso dopo l’entrata in vigore del divieto.
Le dichiarazioni sulla British Commission che vieta carte di credito
Sulla British Gambling Commission che vieta carte di credito come forma di deposito sono state fatte moltissime dichiarazioni. Sia dall’ente che dalle altre parti toccate da questo blocco.
La commissione ha dichiarato che: “nessuna prova è stata finora identificata che possa sostenere la necessità di un’azione correttiva significativa“.
Ed ha poi aggiunto: “Tuttavia, è anche chiaro che la consapevolezza degli espedienti legali è ragionevolmente alta, e quelli che sono sufficientemente motivati a giocare d’azzardo con denaro preso in prestito probabilmente troveranno un modo per farlo, anche se sperimentando un maggiore attrito”.
“Il monitoraggio continuo dei comportamenti è importante nel caso in cui la fine delle restrizioni di blocco porti a un aumento delle forme più dannose di finanziamento dell’attività di gioco“, ha poi concluso la British Commission che vieta carte di credito dicendo.
Davide è un esperto nell’industria dell’online gambling e delle reputazioni dei brand, conosce bene le strategie di business e le finanze dei vari bookmakers.