Autoesclusione PokerStars: multa di 1.000 dollari

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Brutto episodio per PokerStars, vero e proprio colosso mondiale nel settore del poker e del casinò online. Il concessionario, infatti, è stato multato per circa 1.000 dollari dalla Division of Gaming Enforcement (DGE) del New Jersey. Questo perché ha permesso ad un giocatore che aveva richiesto l’autoesclusione PokerStars totale dai giochi, di continuare non solo a caricare il conto ma anche a puntare. In totale, sembra che il giocatore abbia piazzato puntate per un totale di oltre 500.000 dollari.

Indice

Cos’è l’autoesclusione PokerStars?

Prima di andare avanti nel raccontare l’episodio, è bene chiarire a chi non lo sapesse, cos’è l’autoesclusione PokerStars in questo caso, ma anche in generale. Si tratta di una richiesta inoltrata direttamente dai giocatori ad un ente preposto, ad esempio l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in Italia, oppure direttamente a bookmaker e casinò. In pratica, si chiede di essere bloccati dalla possibilità di ricaricare il conto e puntare. Questo genere di richiesta nasce dal fatto di essere ludopatici, ovvero dipendenti dal gioco d’azzardo.

I fatti

L’episodio, che vede coinvolto anche un altro giocatore che fortunatamente non ha giocato, risale al 2019, anche se la prima richiesta d’autoesclusione PokerStars è arrivata nel 2018. In pratica, il giocatore nel mese di settembre del 2018 aveva chiesto l’esclusione per sei mesi. Una volta terminato questo periodo, poi, il giocatore ha chiesto la totale esclusione PokerStars dal gioco. Nel luglio del 2019, però, il giocatore si è messo in contatto con il servizio clienti e ha chiesto che il suo account fosse riattivo.

A questa richiesta gli operatori avrebbero dovuto rispondere di no, visto che pochi mesi prima aveva richiesto la totale PokerStars autoesclusione. Quest’ultima azione però non era stata salvata dal software e quindi gli operatori, credendo che si trattasse di un semplice errore, hanno riattivato il conto. L’utente ha quindi iniziato a ricaricare il conto e puntare fino a piazzare giocate per quasi mezzo milioni di dollari.

PokerStars ha comunicato che alla base del imprevisto ci sia stato un problema tecnico sulla piattaforma. In pratica il giocatore aveva fatto richiesta di autoesclusione nel giorno in cui era in corso un aggiornamento del software e quindi la sua richiesta non è stata salvata.

La multa per l’autoesclusione di PokerStars

Il sito, quindi è stata multato per mille dollari dalla Division of Gaming Enforcement (DGE) del New Jersey. A questa cifra, poi, si aggiunge la richiesta di non accettare i circa 16.000 dollari guadagno ottenuti da quelle giocate. Ovviamente, per una società che attrae ogni anno milioni di dollari di giocate, si tratta comunque di piccolissime cifre, ma resta il danno di immagine.

I precedenti

Questa, infatti, non è la prima volta che si parla di multa per autoesclusione PokerStars, che da alcuni mesi è stata acquisita dal gigante Flutter e che è leader in Italia nel settore dei casinò. Nel 2017, ad esempio, dovette pagare un ammenda pari a 25.000 dollari per aver permesso a giocatori fuori dallo Stato del New Jersey di giocare sul suo sito, riservato a giocatori esclusivamente di quello Stato americano. Altra multa poi nel 2019, poi, per aver consentito a dei giocatori di puntare su eventi sportivi vietati. L’ammenda era di 10.000 dollari.

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