Parliamo di divieto pubblicità gioco d’azzardo, di “Decreto Dignità” e delle sanzioni registrate solo nell’ultimo anno.
Parliamo di divieto pubblicità gioco d’azzardo, di “Decreto Dignità” e delle sanzioni registrate solo nell’ultimo anno.
Negli ultimi anni, i temi del divieto pubblicità gioco d’azzardo e della sua regolamentazione sono diventati sempre più rilevanti. In particolare rispetto alla protezione dei consumatori considerati vulnerabili. Come è noto a molti, il divieto pubblicità ha subito un’importante svolta con l’introduzione del “Decreto Dignità”, che risale al 2018. E con lui sono arrivate delle restrizioni significative per gli operatori del gioco e non solo.
L’obiettivo è di arginare il fenomeno della dipendenza da gioco, e di tutelare le fasce più deboli della popolazione, in particolare i minori.
E come è stato svelato dall’Agcom, le sanzioni non sono mancate, soprattutto lo scorso anno. Sono infatti state registrate sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione del divieto pubblicità gioco d’azzardo pari a oltre 12 milioni di euro. Un dato altissimo, soprattutto rispetto al 2022 quando il totale di era fermato a oltre 2milioni e 400mila euro.
E nello specifico le violazioni sarebbero state commesse attraverso piattaforme digitali.
Indice
Il Decreto Dignità è stato introdotto dal governo italiano guidato da Giuseppe Conte e contiene al suo interno una serie di disposizioni. Tutte le normative sono orientate a limitare la pubblicità del gioco d’azzardo in ogni sua forma. Grande polemica fu sollevata rispetto alle sponsorizzazioni legate al gambling attraverso:
Tale divieto è stato introdotto non solo per le scommesse sportive, ma anche per i giochi online e le lotterie.
L’entrata in vigore del divieto pubblicità gioco d’azzardo ha sicuramente avuto un impatto fortissimo negli ultimi anni per:
In modo particolare diversi team di calcio (soprattutto di Serie A) hanno affrontato crolli nel bilancio per l’addio agli accordi con operatori e bookmaker. E ciò ha spinto molti team a richiedere la sospensione del divieto. Oltre a rivedere le loro strategie di finanziamento, almeno fino a qualche mese fa.
Il divieto pubblicità gioco d’azzardo ha quindi portato a un forte dibattito. Da un lato ci sono le associazioni che hanno accolto positivamente la misura. Non a caso si considera un passo importante per la tutela dei cittadini più vulnerabili.
Ma dall’altra parte c’è il malcontento di un intero settore che ha mostrato preoccupazione per le ricadute economiche. Per molti la regolamentazione avrebbe dovuto essere meno drastica. E proprio per questo motivo si chiede ancora a gran voce una modifica importante rispetto al divieto. Il motivo? Per alcuni dirigenti sportivi di Serie A e non solo, proibire la pubblicità non è considerato sufficiente per ridurre la ludopatia.
Il divieto pubblicità gioco d’azzardo è ancora oggi una misura di grande impatto per l’industria dell’iGaming nel nostro paese. Ma il dibattito resta aperto rispetto alla sua efficacia e alle conseguenze che ha generato. E in attesa di un’eventuale revisione della normativa, il fenomeno del gioco d’azzardo continuerà ad essere tema centrale nell’agenda politica.
Di recente infatti sono emersi anche significativi cambiamenti nel settore della comunicazione, grazie alle nuove tecnologie. Non a caso il vice presidente della Camera, Giorgio Mulè, ha spiegato che bisognerà anche adottare nuovi approcci per spingere l’Italia verso la trasformazione digitale in modo equilibrato. E soprattutto nel rispetto dei diritti dei consumatori.
Davide è un esperto nell’industria dell’online gambling e delle reputazioni dei brand, conosce bene le strategie di business e le finanze dei vari bookmakers.