Gioco illegale: peggiora la situazione con la chiusura anti-Covid

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Le sale da gioco sono chiuse ormai da diverso tempo, così come quelle scommesse e il bingo. Il risultato è che gran parte delle persone ha deciso di puntare online e quindi, come abbiamo evidenziato anche in altri articoli, questo porta ad un incremento del denaro speso. Tale situazione, però, ha anche un altro risvolto molto importante, ovvero la crescita del gioco illegale. In pratica ci sono sempre più bische clandestine senza alcuno straccio di autorizzazione pronte ad accogliere quei giocatori che non vogliono giocare online e che sono legati al gioco in presenza.

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Gli effetti negativi

L’aumento del gioco illegale sul territorio italiano ha una serie di effetti negativi. Il primo è che dietro queste bische, in gran parte dei casi, ci sono le organizzazioni criminali, come la mafia e la camorra. Questo significa che ogni euro che incassano viene poi reinvestito in altre attività illecite e questo non fa altro che rafforzare al criminalità organizzata. In secondo luogo giocare in una di queste sale significa avere la quasi certezza di perdere. In molti casi, infatti, i giochi sono truccati, e anche perché nessuno vi lascerà uscire da una bisca con un bel malloppo di soldi. Infine, andare a giocare in una bisca è una evidente violazione delle norme anti-Covid e quindi oltre a mettere a rischio il proprio denaro, i frequentatori di queste sale mettono a rischio anche la propria salute oltre alla propria fedina penale.

Il giro d’affari delle mafie

Ovviamente bisogna tener conto di un aspetto. L’arrivo del Covid e quindi la chiusura delle sale gioco e scommesse, non ha fatto altro che aumentare e intensificare il gioco illegale in Italia, ma non lo ha certo creato. Basta considerare che fino a prima del Covid si riteneva che il gioco d’azzardo illegale italiano si aggirasse sui 20 miliari di euro, tutti i soldi che passano nelle manie di camorristi e mafiosi e che vengono sottratti alle casse dello Stato italiano. Parliamo di cifre da capogiro che meriterebbero una certa attenzione da parte di tutti, sia giocatori, politici e forze dell’ordine. Nel 2020, poi, il giro d’affari sembra essere aumentato ancora riuscendo a superare i 22 miliardi di euro.

I casi

Come detto, la chiusura dei principali luoghi di aggregazione per i giocatori ha fatto sì che spuntassero bische clandestine davvero ovunque. Ne è un chiaro esempio quanto accaduto a Catania, dove i carabinieri hanno scoperto un gruppo di persone impegnate nel gioco illegale all’interno una cartolibreria. A Genova, invece, un bar era stato trmautato in una vera sala da gioco e, tra l’altro, i frequentatori restavano per ore senza neanche la mascherina. Ovviamente il gestore è stato sanzione per le norme anti-Covid e denunciato per il gioco illegale, così come tutti i presenti che ora rischiano una pesante sanzione e anche il rischio di andare in carcere.

Ovviamente questi sono solo alcuni dei casi che emergono giorno dopo giorno e conquistano le pagine dei quotidiani. In ordine temporale, poi altre due bische sono state trovate a Roma e a Milano. In entrambi i casi si trattava di persone di nazionalità cinese soprese a giocare in orari in cui sarebbe stato impossibile uscire di casa.

Qual è la soluzione?

C’è una soluzione al gioco illegale? Ovviamente sì come per tutto, il problema è riuscire a metterla in atto visto che ci vorrebbe un impiego di forze dell’ordine davvero ingente. Per quanto riguarda questo ultimo periodo, però, si sono fatti avanti anche i gestori delle sale da gioco legalmente autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, lo stesso ente che regola il gioco online legale, che chiedono solo di poter riaprire. Ecco una parte della nota che hanno inviato in cui, tra l’altro, confermano le proteste e le manifestazioni in piazza: “La gravità della situazione è tale da aver portato per la prima volta ad una protesta pubblica da parte dei lavoratori di tutto il comparto che manifesteranno uniti sotto la bandiera di lavoratori del gioco legale per chiedere a gran voce la riapertura immediata delle attività nelle Regioni in regime di zona gialla nel rispetto dei rigidi protocolli anti-Covid”. La riapertura di questa attività, poi, potrebbe essere anche un sistema, come affermano gli stessi gestori per evitare che le perone vadano a giocare in luoghi non autorizzati rischiando anche di ammalarsi, vista la mancanza di tutte le norme di sicurezza.

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