Riattivata l’autoesclusione nei Paesi Bassi dopo alcuni problemi tecnici relativi a DigiD, il sistema utilizzato per l’identificazione online.
Con questo sistema di autoesclusione, ideato per la protezione dei giocatori, gli utenti, o anche i familiari di essi, possono temporaneamente bloccare le operazioni legate al nome nell’industria delle scommesse o dei giochi online.
Ma andiamo a vedere più nel dettaglio come funziona il sistema, e le problematiche che ha avuto, in questo articolo a cura dei nostri esperti.
Indice
Cos’è l’autoesclusione, ora riattivata nei Paesi Bassi?
L’autoesclusione, appena riattivata nei Paesi Bassi dopo problemi tecnici, è un sistema studiato e creato per la protezione dei giocatori dai danni da gioco.
È stata attivata con l’apertura del mercato regolamentato del paese, e non è la prima volta che viene sospesa per problemi tecnici, come spiegato in questo articolo.
Con questo sistema gli utenti si registrano in un registro centrale chiamato Cruks, o Centraal Register Uitsluiting Kansspelen. Al registro centrale possono accedere tutti gli operatori per controllare se una determinata persona ha scelto di non poter depositare denaro per un determinato periodo.
I problemi dell’autoesclusione nei Paesi Bassi prima che venisse riattivata
Prima che l’autoesclusione nei Paesi Bassi venisse riattivata, era stata sospesa per alcuni problemi tecnici legati a DigiD. DigiD è il sistema utilizzato nella registrazione su Cruks per confermare la propria identità.
Non potendo identificarsi, non si poteva nemmeno registrarsi nel sistema. Anche volendo semplicemente modificare i propri dati in caso di registrazione già avvenuta, non si riusciva ad accedere.
Gli operatori hanno comunque potuto effettuare i propri controlli. Questo perché il sistema era bloccato solamente per gli utenti e non per le società che devono accedere alle informazioni per proteggere i consumatori.
Le dichiarazioni sui problemi dell’autoesclusione
Sull’autoesclusione nei Paesi Bassi, ora riattivata dopo i problemi avuti, ha rilasciato alcune dichiarazioni la KSA.
Innanzitutto, come già accennato, l’ente ha tenuto a precisare che nonostante i problemi gli operatori hanno comunque potuto utilizzare il sistema per bloccare i giocatori già autoesclusi.
Poi, il KSA ha anche fatto presente che, nonostante le problematiche riscontrate, da quando il Cruks è in funzione oltre 20 mila utenti si sono autoesclusi dal gioco d’azzardo.
Davide è un esperto nell’industria dell’online gambling e delle reputazioni dei brand, conosce bene le strategie di business e le finanze dei vari bookmakers.