Il regolatore ucraino vince in Corte Suprema contro Ibox Bank

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Il KRAIL, che è il regolatore del gioco d’azzardo ucraino, vince la causa che aveva in corso contro Ibox Bank. 

La causa era inerente alla decisione di cancellare la licenza della banca che gli permetteva di offrire servizi relativi ai giochi d’azzardo nel paese. 

Ma andiamo subito a capire il motivo di questa cancellazione, e della decisione presa dalla Corte Suprema, in questo articolo a cura dei nostri esperti di settore. 

Indice

Cosa è successo tra il regolatore ucraino e Ibox Bank?

Il regolatore ucraino, dopo una investigazione dell’Ufficio per la sicurezza economica dell’Ucraina, ha deciso di cancellare la licenza valida per offrire giochi d’azzardo alla banca

Con l’investigazione, infatti, era stato scoperto che oltre 20 filiali di Ibox, con i suoi funzionari, assieme ad altri operatori di gioco d’azzardo, avevano formato un’associazione a delinquere. 

Le accuse sono di evasione fiscale, e in totale i soldi evasi, secondo l’ufficio per la sicurezza economica, si aggirano attorno ai 9,8 milioni di €. 

Corte Suprema: la decisione

Il regolatore ucraino vince contro Ibox Bank grazie alla recente decisione della Corte Suprema del paese. 

Infatti, dopo che il KRAIL ha cancellato la licenza di Ibox, la banca lo aveva citato in giudizio. Il motivo è che diceva che la cancellazione ha causato un danno alla reputazione della banca. Questo anche se non è direttamente collegata al ramo che segue il gioco d’azzardo. 

Nella decisione presa il 3 maggio, però, la Corte Suprema ha dato ragione all’autorità di regolamentazione. Secondo il tribunale, l’adozione di una decisione di cancellazione della licenza per la fornitura di servizi di gioco d’azzardo non può in alcun modo causare danni alla reputazione della banca. 

Le dichiarazioni del tribunale sul caso del regolatore Ucraino e Ibox Bank

Sul regolatore ucraino che vince la causa contro Ibox Bank ha parlato il tribunale della Corte Suprema. 

Queste le dichiarazioni: “Di per sé, il fatto che il convenuto abbia preso decisioni che riguardano i diritti e gli interessi dell’attore e limitano le sue attività non può indicare automaticamente che tali decisioni siano ovviamente illegali. La mancata adozione di misure per garantire il credito può complicare in modo significativo l’esecuzione della decisione del tribunale. E, oltretutto, il fatto della violazione dei diritti e degli interessi dell’attore è soggetto a prova in conformità con la procedura stabilita dalla legge”.

E ha poi aggiunto che Ibox non ha dimostrato l’inevitabilità delle conseguenze dell’adozione da parte del convenuto di qualsiasi decisione che lo riguardi. Ma anche l’impossibilità di contestarle nel prossimo futuro.

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