Casino de la Valle: gruppo pronto all’acquisto?

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Il casino de la Vallee, meglio conosciuto anche come casino di Saint Vincent, potrebbe essere acquisito a breve da un gruppo di imprenditori lombardo-veneto che ridarebbe nuova linfa ad una delle poche case da gioco terrestri italiane rimaste aperte, dopo la chiusura di quella di Campione. La situazione del casinò della Val d’Aosta sembra abbastanza complicata già da alcuni anni. Nel 2018, infatti, era stato dato il via al fallimento della struttura, salvo essere recuperata nel 2020. Nei primi mesi del 2021, poi, è prevista la riapertura, fermo restando l’attesa per le varie regole dovute alla pandemia da Covid.

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L’offerta

Al momento non sono ancora noti i parametri finanziari dell’offerta. Si sa, però, che il gruppo lombardo-veneto ha una certa esperienza negli investimenti in fondi internazionali e sono pronti a presentare alla Regione, al Tribunale di Aosta e al commissario giudiziale, Ivano Pagliero, una proposta di acquisto degli immobili e delle diverse proprietà annessi al Casino de la Vallée di Saint-Vincent. Oltre a questo poi, ci sarebbe la volontà di una concessione molto lunga.

La risposta dell’assessore

Ovviamente da più parti la notizia è stata presa con un certa gioia, anche perché il casino de la Valle, oltre a dare centinaia di posti di lavoro tra dipendenti e indotto, è anche un volano per il turismo e l’economia della città vicine. Naturalmente, ci sono una serie di regole da dover rispettare e, anche per questo, l’assessore regionale con delega alle Partecipate, Luciano Caveri ci ha tenuto mettere in chiaro le cose sin da l’inizio. “Ci si può confrontare con qualunque iniziativa seria e ponderata che guardi al rilancio del Casino, ma devo ricordare che non è possibile acquistare tout court i beni della Casino Spa pur avendo il denaro sufficiente od ottenere la concessione della gestione della Casa da gioco pur avendone i requisiti: per mettere sul mercato la società e le proprietà occorre la composizione di un Bando europeo, quindi la partecipazione di privati alla gara. Una trattativa preferenziale non è possibile”.

Storia del casinò de la Valle

L’aperura di questo casinò risale al 1921, quando l’allora sindaco di Saint-Vincent Elie Page chiese, e ottenne, l’apertura di una sala di roulette per i mesi estivi. Questa resterà attiva fino al 1940, anno in cui l’Italia entrò in Guerra. Al termine del secondo conflitto mondiale, poi, nuovamente Elei Page, tornato ad essere sindaco di San Vincent, richiede e ottenne nuovamente l’apertura di una sala da gioco. Da quel momento è diventata un vero e proprio punto di riferimento per i giocatori di tutta l’area settentrionale d’Italia e dei vati turisti che si recano ogni anno in quella regione.

Nel 2018, poi, la procura di Aosta non ha potuto fare altro che richiedere il fallimento della sala da gioco. Alla base di questa richiesta ci sono i vari problemi economici dovuto alla insolvenza, ai debiti accumulati e alle linee di credito chiuse. In pratica, una situazione che non vedeva alcuna altra possibilità, anche se negli ultimi mesi del 2020 si è visto uno spiraglio e quindi la procedura è stata interrotta.

La situazione dei casinò in Italia

Purtroppo, in particolare in questo periodo, la situazione dei casinò in Italia è davvero complicata. Ci sono diverse strutture in crisi. L’arrivo inaspettato del Covid, infatti, non ha fatto altro che accentuare questa situazione spendendo in un baratro diverse strutture.

L’unica sala che sembra reagire, e soprattutto riaprire, in queste settimana è quella che si trova nello Stato di San Marino, che pur non essendo territorio italiano, è comunque a due passi da Emilia Romagna e Umbria.

L’incremento del gioco online, poi, non ha fatto altro che causare problemi ancora maggiori alle sale terrestri che hanno visto giorno dopo giorno una discesa nel numero dei giocatori e del denaro speso. Ovviamente la comodità ha la meglio soprattutto quando si parla di casinò online. Una scelta che oltretutto ha fatto lo stesso casinò di Saint Vincent, puntando su una piattaforma online autorizzata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, anche se in Italia non è ancora riuscita farsi notare rispetto a colossi del settore come PokerStars, prima negli ultimi tre anni per numero di denaro giocato e Snai.

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