I dati pubblicati da un report nel Regno Unito mettono in mostra l’importanza di educare i più giovani al gioco responsabile.
I dati pubblicati da un report nel Regno Unito mettono in mostra l’importanza di educare i più giovani al gioco responsabile.
C’è una relazione diretta tra il gioco d’azzardo patologico e gli studenti? Purtroppo sì e i dati che sono stati diffusi nelle ultime settimane sono piuttosto sorprendenti. Parliamo di consumatori maggiorenni, sia chiaro e nello specifico di giovani universitari che si affacciano verso l’industria del gioco d’azzardo per fare esperienza. E presumibilmente per trovare nuove forme di intrattenimento. Ma i dati emersi di recente ci offrono un quadro tutt’altro che positivo rispetto alla curiosità dei giovani britannici.
Grazie alla recente ricerca condotta da Young Gamers and Gamblers Education Trust (YGAM) e Gamstop, è emerso che quasi la metà degli universitari del Regno Unito scommette spendendo più di quanto può permettersi. Dietro a queste analisi si cela un vero allarme per richiedere l’educazione giovanile al gioco responsabile.
Gli studenti perdono in media 35,25 sterline a settimana, per un totale di 1.833 sterline all’anno. Tra loro il 32% dei giovani spende i risparmi per scommettere. E poi ci sono quei ragazzi, il 23%, che utilizzano il prestito studentesco ottenuto per la propria formazione. Tutto ciò ha un peso enorme se consideriamo che pur di giocare questi studenti rinunciano alle spese di prima necessità. E quindi si ritrovano a non avere soldi per fare la spesa e acquistare prodotti alimentari.
Sono stati intervistati 2.000 studenti e tra di loro il 60% ha scommesso negli ultimi 12 mesi (-11% rispetto lo scorso anno). Però il 46% di intervistati ha ammesso che il gioco d’azzardo ha influenzato la propria esperienza da studente. In modo particolare ha inciso rispetto alle scadenze legate allo studio per gli esami da sostenere.
I dati ottenuti con questo report hanno portato YGAM e Gamstop a fare un appello, sottolineando l’importanza di educare i giovani ad abitudini di gioco più sicure. Inutile negare che vi è grande preoccupazione per l’impatto che queste abitudini possono avere sulla vita personale degli studenti.
“Nonostante la notevole diminuzione dei tassi di partecipazione al gioco d’azzardo tra gli studenti negli ultimi 3 anni, i tassi legati al gioco patologico rimangono stabili, e sono più alti di quelli della popolazione generale. Sappiamo che i molteplici danni associati al gioco d’azzardo si estendono oltre le implicazioni finanziarie e qualsiasi livello di danno è inaccettabile”.
Jane Rigbye, CEO di Young Gamers and Gamblers Education Trust (YGAM).
Si è unita all’appello anche Fiona Palmer, CEO di Gamstop, che ha spostato l’interesse verso la richiesta di aiuto dei giovani. È infatti aumentata la richiesta di autoesclusione da parte di giovani britannici di età compresa tra 16 e 24 anni. Ecco perché viene considerato fondamentale educare i giovani per evitare che sviluppino una dipendenza.
L’appello è arrivato a Stuart Andrew, Ministro del gioco d’azzardo che ha parlato della vulnerabilità dei giovani adulti e dei danni che possono essere legati al gioco d’azzardo patologico. Per questo motivo, poco tempo fa, il governo è intervenuto per introdurre limiti di scommessa rispetto alle slot online.
“Stiamo introducendo una serie di misure che proteggono meglio i giovani dai danni del gioco d’azzardo patologico, inclusi controlli sui rischi finanziari, controlli più severi sulla pubblicità e sul marketing e un’imposta legale sugli operatori del gioco d’azzardo”.
Gianpaolo è un esperto in sicurezza nei casinò online, di metodi di pagamento, certificazioni AAMS, scams online, oltreché privacy del giocatore.