L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni lancia un nuovo allarme dopo le recenti violazioni sanzionate a Meta per non aver rispettato il divieto di pubblicità del gioco sui social.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni lancia un nuovo allarme dopo le recenti violazioni sanzionate a Meta per non aver rispettato il divieto di pubblicità del gioco sui social.
Mentre continua a tenere banco sui giornali e sui social lo scandalo legato al caso Chiara Ferragni e Balocco multati dall’Antitrust, è l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni a spostare l’attenzione sulla pubblicità del gioco.
L’Agcom attraverso le parole del suo commissario, ha mostrato preoccupazione sul concetto stesso di comunicazione. E soprattutto sulla cura che è bene rivolgere ai messaggi che vengono veicolati verso il pubblico. Questo avviene non solo in caso di messaggi promozionali e pubblicitari per prodotti e servizi, ma anche per il gioco d’azzardo.
Lo scandalo dei panettoni ci ha insegnato che spesso i messaggi veicolati sul web non corrispondono alla realtà dei fatti. Proprio per questo motivo è importante lavorare sull’educazione digitale, supportando un alto livello di trasparenza in ogni operazione.
Massimiliano Capitanio, Commissario Agcom, torna a parlare di pubblicità per il settore del gioco d’azzardo, ricordando i casi delle ultime settimane.
Pensiamo infatti alle sanzioni ai danni di Meta, Youtube e Twitch per un valore complessivo di 10 milioni di euro. Il loro errore? Aver veicolato messaggi relativi al gioco d’azzardo, sostenendo così una pratica vietata dal Decreto dignità poiché considerata pubblicitaria.
Ma non è il solo caso. Una settimana si è parlato di una multa di quasi 6 milioni di euro dalla stessa Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ai danni di Meta Platforms Ireland Limited Ltd. Quest’ultima aveva violato il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo. Dopo una serie di segnalazioni è emerso che c’è stata una vera mossa pubblicitaria relativa ai giochi o scommesse con vincite di denaro. Inoltre sono emersi ben 32 contenuti “sponsorizzati” che andavano a promuovere attività di gioco e scommesse online con vincite in denaro.
Già a partire dal luglio 2023, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aveva presentato una consultazione pubblica con lo scopo di disciplinare il comportamento e il modo in cui certi creatori si rivolgono al pubblico.
“Serve una verifica costante delle notizie che vengono veicolate, in modo da riconoscere una notizia veritiera da una nata per puro marketing”.
Massimiliano Capitanio, Commissario Agcom.
Una scelta che non solo tutela il consumatore ma anche chi si trova a sfruttare piattaforme e servizi di streaming per lavoro. L’idea è di spingersi verso una maggiore responsabilizzazione dei contenuti che sono condivisi o mostrati sul web.
Davide è un esperto nell’industria dell’online gambling e delle reputazioni dei brand, conosce bene le strategie di business e le finanze dei vari bookmakers.